La campanella sta per suonare, il ritorno a scuola imminente ci porta a toccare un argomento molto in trend oggi: quello della tecnologia a supporto dell’educazione. L’EduTech – Educational Technology, è l’ambito in cui l’utilizzo di strumenti informatici, hardware o software, lavorano per rendere l’istruzione e l’apprendimento più inclusivi e fruibili, migliorandone la qualità e l’efficacia.
Grazie al digitale e alle tecnologie immersive, infatti, la partecipazione positiva degli studenti aumenta; si ha un maggiore sviluppo del pensiero critico, scientifico e creativo per risolvere problemi e organizzare idee, skills che avranno un certo peso nel futuro di studenti e lavoratori.
Le tecnologie immersive, le infrastrutture e le piattaforme digitali di e-learning devono diventare parte integrante del sistema educativo, e aprire la strada a innovazioni in campo edu-tech per dare il boost che serve all’istruzione, al giorno d’oggi.
Di passi avanti se ne sono fatti, non è più giustificabile rimanere immobili e perdere le opportunità che la tecnologia digitale offre.
Il nuovo anno scolastico che sta per iniziare, sarà molto diverso da quelli “pre-covid”. L’imparare rimanendo limitati alla classe è ormai un concetto superato. La tecnologia e le piattaforme di apprendimento online hanno reso libero e accessibile lo studio offrendo a chiunque volesse l’opportunità di imparare ovunque, scegliendo oltre al cosa anche il come, in pochi click.
Oggi assistiamo a una crescente domanda di formazione e di istruzione a distanza sia per gli studenti, sia per i dipendenti.
Con le piattaforme di e-learning basta un comune device come un PC, un tablet o uno smartphone per dare il via al processo di apprendimento in modo semplice e veloce; grazie a esse gli studenti sono coinvolti attivamente e possono interagire con insegnanti, formatori e colleghi online in un ambiente collaborativo e interattivo.
In ambito e-learning è importante saper distinguere le varie tipologie di piattaforme in base al loro utilizzo. Ci sono applicazioni o siti web che si occupano di produrre e distribuire corsi per l’erogazione di contenuti come i famosi Lynda o LinkedIn Learning; oppure software e infrastrutture in grado di far gestire in toto la formazione a distanza come per esempio Microsoft Viva Learning.
Le tipologie più importanti di piattaforme di apprendimento online sono:
Si sente molto parlare di machine learning, gamification, realtà aumentata e virtuale e Internet of Things. Oggi, l’utilizzo di queste tecnologie immersive è diventato parte integrante delle strategie di apprendimento a distanza incentrate sull’utente poiché consentono un maggiore coinvolgimento e permettono una migliore collaborazione e flessibilità.
Come si può garantire un approccio personalizzato a tutti, in un corso di 50 persone? La risposta è utilizzando i big data, poiché consentono di elaborare grandi volumi di informazioni e forniscono dati strutturati, utili a creare un apprendimento personalizzato.
Facciamo un esempio: supponiamo di dover valutare le prestazioni degli studenti di un corso; per avere un quadro completo, si dovrebbero avere a disposizione i risultati di ognuno, sotto forma di grafico. Solo così sarebbe possibile notare se, lungo il processo di apprendimento, ci sono stati dei cali anomali di produttività e in corrispondenza di quali attività.
I big data sono alla base di queste analisi accurate e approfondite, e suggeriscono molto di più delle parole (e pensare che nel 2016 un report del MIUR citava una possibile strategia basata sui dati fondamentale per l’Italia, ma mai stata attuata).
Aprire l’accesso ai big data della Pubblica Amministrazione permetterebbe di ideare soluzioni innovative e su misura per migliorare l’istruzione, e questo avverrebbe in totale sicurezza grazie alle nuove tecnologie e metodologie, al fine di evitare di ritrovarsi in scenari da disaster recovery.
Interessante in questo caso è approfondire l’importanza della transizione verso il Cloud della PA per migliorare l’economia digitale del paese e la qualità dei servizi erogati.
Anche l’aula diventa un luogo in cui entrano in gioco grandi cambiamenti tecnologici. Virtual Reality – VR e Augmented Reality – AR sono la tendenza attuale nella tecnologia educativa, costituiscono il terreno per l’apprendimento esperienziale.
La realtà virtuale, grazie ai visori, consente di immergersi in una realtà costruita artificialmente. La realtà aumentata, invece, fornisce una visione facilitata o ampliata di un elemento.
Per alcune materie e professioni, a volte, è difficile immaginare e comprendere dei processi solo con spiegazioni teoriche, poiché complessi. Con l’aiuto di AR e VR si ha invece l’opportunità di concretizzare nozioni astratte e farle meglio apprendere grazie all’immersività, in contesti creati ad hoc.
Questo accade perché i nostri sistemi cognitivi, come la memoria e l’apprendimento, funzionano meglio se associati ad azioni fisiche, per via dell’l’interrelazione tra muscoli e sistema nervoso.
Esistono 3 livelli di immersività:
I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale – IA in ambito educativo sono riscontrabili sia per chi insegna sia per chi apprende: favorisce l’efficienza, la personalizzazione e semplifica le attività amministrative.
Per i formatori, l’IA diventa una sorta di assistente in grado di occuparsi di mansioni ridondanti che possono essere automatizzate, aiutando così a recuperare del tempo utile da dedicare alla socialità, all’interazione e alla creazione di attività personalizzate per gli studenti.
Dalla ricerca McKinsey “How artificial intelligence will impact K-12 teachers”, realizzata pre-pandemia, emerge che grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale un docente riesce a recuperare dal 20 al 40% delle ore spese in attività automatizzabili.
Per gli studenti, invece, l’intelligenza artificiale può diventare un sostituto dell’insegnante per le attività di base, grazie agli assistenti virtuali: la tecnologia chatbot consente di ricevere informazioni e dare risposte veloci a richieste semplici; i sistemi che generano feedback automatici possono dare una panoramica facilmente comprensibile e personalizzata delle prestazioni in grafici o in tabelle.
L’intelligenza artificiale inoltre facilita e migliora l’apprendimento e l’integrazione di persone con disabilità offrendo la possibilità di imparare e partecipare a chiunque. La combinazione di intelligenza artificiale, riconoscimento vocale e gamification permette, ad esempio, a studenti affetti da cecità di imparare e migliorarsi da qualsiasi luogo.
La potenza dell’edu-tech stupisce davvero. Gamification, big data, e-learning, realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale sono solo alcune che stanno trasformando il mondo dell’istruzione. Man mano che la tecnologia si perfeziona, diventa fondamentale utilizzarla e sfruttarla a vantaggio delle attività educative.
Le piattaforme basate sul cloud sono l’ideale, forniscono accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 alle risorse e offrono strumenti di comunicazione e collaborazione per interagire con la classe e con il team. Le persone possono auto-dirigere i loro studi e, grazie ai dati, identificare mancanze e punti di forza.
Oltre alle organizzazioni e le aziende, anche le scuole, gli istituti di istruzione superiore e le Università stanno adottando sempre più sistemi di apprendimento digitale per supportare lo studio e favorire la crescita degli studenti, e per fornire un’esperienza pratica nell’utilizzo della tecnologia, abilità che tornerà sicuramente utile nella propria professione nel mondo reale.
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