Grazie all’Internet of Things e alla sua applicazione in ambito industry 4.0, oltre a un sensibile risparmio di costi si ha un’ottimizzazione dei flussi informativi verso le Pubbliche Amministrazioni locali in tutta sicurezza. Questi dati vengono messi a disposizione della comunità per creare servizi smart e migliorare le pianificazioni nel proprio territorio.
Secondo l’ultimo rapporto McKinsey entro il 2030 l’Internet of Things potrebbe generare tra i 5.500 e i 12.600 miliardi di dollari a livello globale. L’industry 4.0 è l’ambito che rappresenta la maggior parte del valore, circa il 26% – un dato che permette di comprendere l’impatto economico dell’IoT sulle Smart City, che potrebbe essere di circa 1.000 – 1.700 miliardi di dollari.
Il mercato fabbrica digitale e IoT vedrà una forte crescita, soprattutto negli ambiti aventi a che fare con l’industria 4.0, la sicurezza nelle città, la privacy per il cittadino e la salute (secondo campo applicativo, rappresenta circa il 10-14% del valore economico stimato).
Nonostante queste previsioni più che positive, sono ancora tanti i fattori che possono portare a un rallentamento o a un arresto nel mercato dell’internet delle cose. Le preoccupazioni più importanti sono date dalla sicurezza IoT e dalla vulnerabilità dei dispositivi personali, connessi ad esempio alle reti aziendali – il boom del lavoro da remoto sotto pandemia ha fatto emergere l’inefficienza delle normative di sicurezza IoT – o alle reti pubbliche – le telecamere di sicurezza sono state la porta di accesso principale degli hacker a informazioni sensibili e filmati privati di videosorveglianza.
Il tema della cybersecurity è, quindi, una delle più grandi incognite, in quanto le “cose” una volta collegate tra loro, oltre a diventare più intelligenti, possono diventare anche più attaccabili.
L’industry 4.0 è una nuova fase della rivoluzione industriale incentrata su interconnettività, automazione e dati in real time. Combina produzione fisica e operazioni, svolte attraverso tecnologie digitali intelligenti, machine learning e big data per creare un ecosistema produttivo più completo e connesso.
In questo nuovo panorama ogni azienda e organizzazione deve affrontare una sfida comune: accedere a dati e insight in tempo reale su processi di produzione, partner, prodotti e persone.
Quindi l’industry 4.0, e in generale l’Industrial internet of Things, è l’applicazione di strumentazione, sensori e altri dispositivi connessi a macchinari e processi in ambienti industriali. Non consiste solo nell’investire in nuove tecnologie per aumentare la produttività, ma nel rivoluzionare il modo in cui intere aziende operano e crescono.
Esistono ambiti di utilizzo specifici dell’Internet of Things che rendono l’adozione dell’industry 4.0 un plus per molti settori e aziende. Sono i seguenti:
L’IoT è entrata nelle nostre case con elementi connessi, progettati per la nostra sicurezza, per migliorare la qualità della vita, il comfort, l’efficienza nelle abitazioni e per facilitare attività e azioni, rendendole smart.
I sistemi di illuminazione automatica, gli smart speaker, i sistemi di sicurezza e l’interruzione di elettricità in blocco in caso di pericolo sono esempi di come la tecnologia e i dati siano fondamentali per avere uno smart building a tutti gli effetti.
I sensori con i sistemi IoT integrati e le telecamere nella parte interna ed esterna dell’abitacolo aiutano a creare veicoli a guida autonoma in grado di garantire una notevole riduzione degli incidenti stradali, rispettando le linee guida di sicurezza stabilite.
Le soluzioni IoT in questo campo richiedono ancora molto studio, test e lavoro, ma il progresso è imminente e molte aziende stanno investendo in questo settore di nicchia.
Nei negozi che adottano dispositivi intelligenti i clienti non hanno bisogno di un cassiere, e nemmeno di tirare fuori il portafogli per pagare. Le transazioni digitali sono ormai il presente e i pagamenti tramite smartphone, contactless e NFC stanno prendendo piede ovunque. Tra poco non avremo più bisogno neanche di un camerino per provare gli abiti, basterà guardarsi allo specchio.
Più lo sviluppo di device connessi all’IoT sarà perfezionato, più queste modalità di acquisto avranno un impatto significativo sui mercati di oggi.
Una città intelligente è una città nella quale sono presenti tanti dispositivi, pubblici e privati, che collaborano e comunicano tra di loro per rendere la città, appunto, smart.
Un esempio? L’IoT combinata ai dati in real time darebbe modo di definire linee e orari del trasporto pubblico in base alle informazioni a disposizione. Un traffico più scorrevole permetterebbe di ridurre i tempi di intervento in caso d’emergenza; mentre un automobilista passerebbe alla guida il 15-20% di tempo in meno.
L’Internet of Things consente alle città di diventare più sostenibili ed efficienti, oltre che intelligenti. Questa tecnologia permette di raccogliere, assemblare e lavorare enormi quantità di dati rilevati da dei sensori pubblici e privati distribuiti sul territorio e trasmessi attraverso la rete internet, tramite il cloud computing.
Dal monitoraggio della qualità dell’aria alla riduzione degli sprechi, dalla sicurezza all’energia, alla viabilità, la maggior parte dei dispositivi Internet of Things dovrà essere utilizzata dalle Pubbliche Amministrazioni all’interno della logica della smart city per fornire servizi, gestire e ottimizzare i beni pubblici in modo protetto e sicuro.
Prima dell’arrivo dei dispositivi IoT non era minimamente possibile avere accesso a informazioni approfondite e a dati reali aggiornati. Con il boom degli smartphone, dei device connessi e delle reti mobili l’applicazione dell’internet delle cose ha subito un’accelerata pazzesca, ma ha anche aperto le porte a vulnerabilità e ad attacchi informatici.
La cybersecurity è infatti oggi un settore strategico relativo alla sicurezza informatica. Il ruolo è quello di proteggere i sistemi informatici delle Pubbliche Amministrazioni dagli attacchi dall’esterno grazie a strumenti e tecnologie in grado di individuare e analizzare i punti deboli di un sistema ed eventuali minacce in un lasso di tempo talmente breve da ridurre al minimo i rischi associati.
L’IoT combinata ai dati in real time permette quindi di migliorare la qualità della vita dei cittadini monitorando e accedendo a dei dati in tutta sicurezza per trasformarli poi in servizi grazie alla rete internet in cloud.
La completa transizione verso il cloud della Pubblica Amministrazione è quindi fondamentale, non solo per ridurre il divario digitale, i costi e fornire maggiore trasparenza, ma anche per proteggere i cittadini.
La videosorveglianza in cloud è un esempio di utilizzo della tecnologia Internet of Things per la sicurezza di un comune, di un centro abitato.
Come funziona? Le cam collegate a dispositivi intelligenti e a un archivio cloud vengono gestite tutte da un unico data center nel territorio che, grazie alla rete internet condivisa, trasmette e rende disponibili i flussi video ai singoli comuni.
Il sistema di videosorveglianza con registrazione in cloud permette di accedere liberamente al flusso di informazioni conservate su piattaforme esterne, raggiungibili in qualsiasi momento e mantenendo un grado di sicurezza altissimo grazie al controllo da remoto delle cam con una semplice applicazione per smartphone o per pc.